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Giovanni Boccaccio, in un documento dell’archivio di Firenze delega suo padre Ghellino a fare, a suo nome ricevendone quietanza dal sig. Salvi Dini, un pagamento per il fitto di alcuni beni della Chiesa di San Lorenzo ad Crucerm di Capua. Evidentemente anche il rettore era fiorentino, non essendovi allora il privilegio restrittivo di nomina. anno dopo, il grande scrittore (che viveva a Napoli come agente dei Bardi dove aveva anche intrapreso studi di diritto canonico all’università) incontrerà, il sabato precedente la Pasqua, Maria D’Aquino Fiammetta nella Chiesa di San Lorenzo di Napoli.