Sporteconomy e il suo direttore hanno adottato una “Madre” del museo campano di Capua.
Marcel Vulpis, giornalista ed economista con specializzazione in politica e sports-marketing, editore e fondatore dell’agenzia stampa Sporteconomy , racconta la sua visita al Museo Campano in un articolo su www.sporteconomy.it. Lo ringraziamo e riportiamo parzialmente quanto scritto.
(di Marcel Vulpis) – Sabato scorso, invitato dalla Associazione culturale Capuanova del presidente Andrea Vinciguerra (capuano doc) per il progetto “AdottaUnaMadre” e su segnalazione del coach di nuoto Andrea Di Nino (che vive a Caserta), ho deciso di visitare (con il supporto dello storico Antonio De Rosa), per la prima volta, il territorio di Capua e il suo museo campano (dipendente dall’ente provinciale di Caserta).
Ad appena due ore da Roma ho scoperto la bellezza di un’area museale ricca di storia e anche ben gestita sotto il profilo gestionale, con un’associazione , Capuanova, che tutela, da sempre, il valore di una collezione unica a livello mondiale (per questa ragione sono onorato di aver adottato idealmente una delle madri della collezione campana e di aver ricevuto una riproduzione realizzata dall’artista Livio Marino Atellano): quella delle “Matres Matutae” (ben 150 statue tufacee, che rappresentano delle statue ex voto di antica età romana, ma tipiche del territorio di Capua).
Adesso questo museo rischia la chiusura, o, peggio ancora, lo smembramento, perché dipende da una provincia e le province sono da tempo oggetto di un profondo riordino. Fatto quest’ultimo, che sta creando non pochi problemi anche al museo Campano di Capua. Una eccellenza nel suo genere, che si somma per esempio, all’area dell’Anfiteatro Campano (localizzato a Santa Maria Capua Vetere), con annesso Museo dei Gladiatori, o ancora alla reggia di Caserta.
Ultima annotazione sul museo campano di Capua: il museo deve continuare a vivere, deve poter tutelare un patrimonio come quello delle Matres Matutae (sono parte della storia di Capua e questo territorio non se ne deve privare per problematiche economiche e/o a carattere burocratico). Sarebbe una grave sconfitta del nostro Paese. Lo Stato faccia lo Stato e tuteli il suo patrimonio culturale. Invito il governatore De Luca ad intervenire e a valorizzare questo patrimonio unico al mondo. Basterebbe che il museo di Capua finisse sotto l’egida regionale e il problema dei fondi che non possono più arrivare dall’ente provinciale di Caserta sarebbe ampiamente risolto.
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Le foto della visita di Marcel Vulpis al Museo Campano: